Vita da baby | 06 dicembre 2023, 09:00

La cistite nei bambini

Sono più soggette le bambine rispetto ai maschietti. Contrariamente a quanto si pensi, anche nei neonati questo disturbo è diffuso. Prevenzione e terapia rendono la cistite un’infiammazione ben curabile, anche nei casi più difficili

La cistite nei bambini

Succede quando i batteri si fermano a livello della vescica; se, invece, raggiungono i reni, si parla di pielonefrite, un’infezione più complessa e meno diffusa nei bambini. Nella cistite, sostenuta da germi che popolano l’ultimo tratto dell’intestino, spesso il batterio scatenante è l'Escherichia coli. Circa il 3% delle femmine e l’1% dei maschi presentano un’infezione urinaria entro i 10 anni di età, ma la maggior parte di queste infezioni avviene nei primi 3 anni di vita. Difficile eseguire la diagnosi nei bambini di età inferiore a 2 anni, perché fanno fatica a esprimersi. Possiamo però osservarli durante la minzione: il pianto potrebbe dipendere dal bruciore, dal dolore dello stimolo o, meno diffuso, dal dolore sopra al pube. Altri sintomi come febbre apparentemente immotivata, debolezza, irritabilità, mancanza di appetito, difficoltà a urinare o necessità di farlo poco e spesso, scarso aumento di peso e sangue nel pannolino sono ulteriori campanelli d’allarme. Nei neonati si aggiungono disturbi gastroenterici, urine dal cattivo odore, ittero e arrossamento delle cosce. Sarà compito del pediatra prescrivere esami specifici delle urine. Nei neonati il prelievo delle urine avviene inserendo un tubicino nella vescica attraverso il meato uretrale; con i bimbi più grandi, invece, il prelievo della pipì avverrà facendoli urinare in un contenitore sterile.

Esistono diversi tipi di cistite:

  • batteriuria asintomatica: non richiede trattamento a meno che il bimbo sia immunodepresso;
  • cistite acuta: colpisce localmente gli organi genitali e può provocare febbri leggere;
  • infezioni ricorrenti: spesso associate a disfunzioni vescicali e/o dello sfintere uretrale esterno;
  • infezione delle alte vie urinarie: spesso dovuta a malformazioni delle vie urinarie o a disfunzioni vescico-sfinteriali, può causare febbre alta, dolori lombari o addominali. 
  • La principale causa di cistite nei piccolissimi può dipendere da un contatto diretto tra genitali esterni e batteri fecali: il contatto prolungato con le feci presenti nel pannolino aumenta il rischio di infezione.

La prevenzione prevede quindi, innanzitutto, una corretta igiene intima (è fondamentale lavare le bambine da davanti verso dietro e non viceversa) e, nel bambino piccolo, oltre al lavaggio, è utile il cambio frequente del pannolino (a ogni cambio bisognerebbe lavare le zone intime sotto l’acqua corrente). Nei bambini più grandi, soprattutto nelle femminucce, che sono più a rischio di cistite, proprio le precauzioni fanno la differenza:

  • utilizzare biancheria intima di cotone, evitando le fibre sintetiche che favoriscono i batteri;
  • mangiare in modo sano e variegato per contrastare stitichezza e diarrea, che possono incentivare la comparsa del disturbo;
  • invogliare i bambini a fare pipì, soprattutto i più grandicelli, spesso distratti dal gioco o frenati dalla pigrizia. Le minzioni giornaliere dovrebbero essere circa 6/7, mentre l’urina stagnante in vescica favorisce il proliferarsi dei batteri;
  • al mare i bambini non dovrebbero rimanere nudi, soprattutto le bambine, per evitare il contatto della pelle con la sabbia, la sdraino o i giochi, ed è sconsigliato tenere a lungo indosso il costume bagnato dopo il bagno. La terapia per la cistite consiste in un breve ciclo antibiotico (3/5 giorni) per via orale, durante il quale è necessario che il bambino beva molto.

Proprio l’idratazione è un'altra forma di prevenzione fondamentale. Normalmente un bambino dovrebbe assumere la seguente quantità di liquidi in base all’età:

  • da 6 a 12 mesi: 600 ml 
  • da 1 a 3 anni: 900 ml 
  • da 4 a 8 anni: 1200 ml 
  • da 9 a 13 anni: 1800 ml
  • dai 14 ai 18 anni: 200 ml 

Nei neonati i sintomi possono essere più lievi, anche nel caso di cistite acuta, ma i batteri vanno sempre debellati per evitare che raggiungano i reni.

Gloria Cardano

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