Vita da baby | 05 settembre 2024, 00:00

La babysitter perfetta

Quand’ero piccola, la tata perfetta la vedevo in un film della Disney a me caro: Mary Poppins. Figura immaginaria, insegnava la buona educazione e l’importanza del gioco, non senza una certa autorevolezza

La babysitter perfetta

Oggi, da madre, credo che la scelta di una babysitter (o di una tata) sia una grande responsabilità nei riguardi dei nostri figli, ancora in tenera età, perché non hanno bisogno solo di essere accuditi fisicamente. Le capacità cognitive del bambino si sviluppano soprattutto nei primi anni e la figura da scegliere dovrebbe essere quella di una donna qualificata, anche culturalmente. Insieme al distacco dai genitori, e dopo aver superato il concetto di “intrusa”, per il bambino inizia un processo di emancipazione. Le babysitter si possono scegliere su passaparola, tra amici e conoscenti. La preoccupazione dei genitori è quella di potersi fidare, quindi le referenze sono fondamentali: «È stata la babysitter di mio figlio per anni; è fidata, dolce, paziente e molto empatica con i bambini». La frase che ogni genitore vorrebbe sentirsi dire, prima di decretare il nome di quella a cui affidarsi. Un altro canale utile nella ricerca sono le piattaforme online. Non si tratta di vere agenzie, ma di siti su cui trovare in modo agile un aiuto valido, in base alle proprie esigenze. Lobiettivo è facilitare la vita dei genitori fornendo un’ampia scelta già filtrata di candidate. Uno dei progetti più noti in Italia è Sitly, uno spazio virtuale dove babysitter e genitori in cerca di aiuto possono incontrarsi, senza intermediari. L’iscrizione è gratuita; l’interessato descriverà la propria famiglia e le proprie esigenze di babysitting, con la possibilità di consultare il profilo di tutte le candidate nella zona di interesse e di contattare le favorite. Saranno a disposizione foto, descrizione, eventuali referenze, esperienza, disponibilità di giorni e orari di ogni babysitter: un servizio rapido ed efficace, grazie anche alla possibilità di impostare i filtri di ricerca (età, lingue parlate, giorni e orari disponibili…). Anche le babysitter iscritte al sito avranno a loro volta la possibilità di consultare il profilo dei genitori ed eventualmente di contattarli. Qualunque sia il tipo di ricerca, è necessario un colloquio preliminare: la babysitter dovrebbe essere ben curata e possibilmente non fumatrice. Nel primo incontro, si consiglia di osservare che disponga di un linguaggio e un vocabolario corretti, così da stimolare il bambino. Importante anche che abbia esperienza e sappia accettare le istruzioni dettate dai genitori. Questo lavoro è spesso sottovalutato: ci si dimentica della responsabilità che le tate hanno verso i nostri figli. È utile che sappiano curare e accudire il bambino nell’igiene personale, avendo riguardo delle sue cose. La fase di “inserimento” con la babysitter deve avvenire inizialmente alla presenza di almeno un genitore, per abituare il piccolo alla nuova confidenza. Dopo la scelta, è utile osservare latteggiamento del bambino: se è capriccioso, gioioso, triste… Alcuni segnali potrebbero dirci che non è la persona giusta per lui, e allora bisognerà sostituirla e cercarne una più adatta. Una brava babysitter è capace di comprendere, rassicurare e convincere il nostro bambino. Sa motivare e stupire e, come Mary Poppins, è autorevole nelle decisioni.

È importante controllare il suo operato con qualche visita inaspettata in casa o chiedendo ad amici e parenti un parere su come si comporta con nostro figlio, e se quest’ultimo è sereno con lei. Amici e parenti chiaramente la potranno vedere in qualche occasione. La tranquillità di vedere e sapere il nostro bambino sereno ci ripagherà del senso di colpa nell’allontanarci da lui. E allora, anche se non sarà Maria Montessori a curare il nostro piccolo, potremo comunque stare tranquilli. Le regole che la babysitter dovrà osservare per una buona armonia con la famiglia e per la serenità del bambino saranno queste: non far venire gente estranea in casa, non dettare regole non conformi a quelle decise dai genitori, non passare molto tempo sui social, non bere alcolici… Tutto questo impedisce la concentrazione e il controllo del bambino: basta un attimo di distrazione e può succedere di tutto. Una regola d’oro per la tata perfetta è non arrivare in ritardo, perché questo potrebbe costare il ritardo al lavoro di un genitore: essere puntuali vuol dire essere affidabili. Un’altra è evitare di compiacere il bambino: farlo per non sentire capricci vuol dire non supportare il genitore e le regole imposte dalla famiglia. Ma è necessario anche evitare punizioni che possano traumatizzare il bambino e, piuttosto, comunicare ai genitori le difficoltà incontrate. Rispettare l’ambiente in cui si lavora è un’ulteriore forma di riguardo verso la famiglia ed è sinonimo di educazione e rispetto, valori che il bambino imparerà. Non lasciare la casa in disordine al momento di andare via, evitando ogni sciatteria, è altrettanto fondamentale, perché un genitore, quando torna, vuole ritrovare la casa almeno come l’ha lasciata. Una babysitter che si occupa dei nostri figlia deve essere tenuta sotto esame e, come diceva Eduardo De Filippo, «gli esami non finiscono mai».

Gloria Cardano

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