I movimenti fetali nella pancia della futura mamma possono essere percepiti fin dall’8a settimana di gravidanza. È però tra la 14a e la 20a settimana che il piccolo inizia davvero a farsi sentire: con calci, piccoli pugni o anche solo un fruscio o una sorta di sfarfallio. Quanta emozione! Sono questi i primi momenti in cui inizia a instaurarsi concretamente una relazione tra mamma e figlio: la sua presenza accompagna la quotidianità della donna, diventa fonte di rassicurazione, un modo di scandire le giornate in attesa del prossimo momento magico.
Ma come capire se i movimenti sono “normali”?, si domandano giustamente le mamme. La percezione e l’intensità dipendono da caso a caso e anche dalla dimensione del feto. Quel che è certo è che, normalmente, sono i pomeriggi e le sere i momenti di massima attività. Durante il resto del giorno e della notte, il bambino può prendersi dei momenti di riposo: periodi che vanno dai 20 ai 40 minuti in cui si muove meno.
Con il passare delle settimane, i movimenti si fanno più evidenti: dal 6° mese non si parla più di percezione ma di evidenza, tanto che si può arrivare a sentire la pressione del feto sulla parete uterina. All’8° mese, sebbene il bambino sia cresciuto e quindi lo spazio attorno a lui sia inferiore, i movimenti fetali non tendono comunque a ridursi: ciò che diminuisce potrebbe essere l’ampiezza del movimento, non la sua frequenza. Arrivati al 9° mese, la mamma potrebbe confondere i movimenti fetali con sintomi di travaglio imminente. In queste situazioni, è essenziale mantenere la calma e rivolgersi sempre a un professionista.
Da notare
Gli eventuali cambiamenti che è bene registrare sono una riduzione o una variazione dei movimenti fetali. Per questo è consigliabile monitorarli regolarmente, soprattutto tra la 14a e la 24a settimana, contando almeno 10 movimenti nell'arco di un'ora. Attenzione, però: esistono fattori esterni che potrebbero influire sulla percezione. Una mamma indaffarata, ad esempio, potrebbe non accorgersi che il piccolo si muove. Anche alcune attività sportive influenzano l’aumento dell’attività fetale, così come l’assunzione da parte della mamma di cibi stimolanti, tra cui caffè e cioccolata. Lo stress materno, invece, inibisce il feto.
Ciò che occorre è essere consapevoli che i movimenti fetali sono un aspetto fondamentale della gravidanza, poiché riflettono la salute, la vivacità e il benessere del bambino. L’assenza (o la riduzione) dei movimenti fetali è un campanello d’allarme forte, soprattutto se persiste per diverse ore.
Cosa fare se non si percepiscono movimenti?
Se la mamma ha dei dubbi, per prima cosa è consigliabile sdraiarsi sul fianco sinistro e provare a cogliere i movimenti del feto, in totale relax, nelle successive 2 ore. Di solito, l’assenza di movimento fetale è anticipata da una riduzione della sua frequenza. Se non si percepiscono almeno 10 movimenti separati, è preferibile contattare lo specialista di riferimento e sottoporsi a un’ecografia per rilevare la vitalità del feto, la sua attività cardiaca e la quantità di liquido amniotico.