Vita da baby | 28 ottobre 2024, 08:00

È per mangiarti meglio!

… disse il lupo a Cappuccetto Rosso, incuriosita dai suoi denti. Noi, però, non vogliamo formare dei lupi, ma dei bambini con denti sani e forti

È per mangiarti meglio!

La dentizione decidua, ovvero da latte, si origina durante la vita uterina, intorno alla settima settimana di gestazione. Dopo la nascita, i dentini erompono per poi spuntare intorno al sesto mese. I primi a sbucare saranno gli incisivi, seguiti dai laterali, ovvero i canini, e infine dai molari. In totale 20 denti, 10 sopra e 10 sotto. La dentatura da latte dovrebbe completarsi verso i 2 anni. La dentatura mista, dai 6 ai 10 anni, comprenderà i denti da latte insieme a quelli definitivi e i denti permanenti saranno 32. Normalmente, i primi dentini compaiono dai 4 ai 7 mesi di vita ma, se tardano, non è il caso di preoccuparsi: la dentizione è variabile e potrebbe anche esordire intorno all’anno. Se invece, superati i 18 mesi, i denti non sono ancora presenti, l’Accademia Americana di Pediatria consiglia la visita dentistica per escludere alcune problematiche come:

  • infezioni gengivali;
  • mancanza di spazio nell’arcata dentale;
  • precedenti traumi nella zona della bocca che possono aver danneggiato le gemme dentarie, ovvero i “semi” dei primi dentini;
  • agenesia genetica, ovvero la mancata formazione del follicolo dentale, che andrà a carico dei denti permanenti. Nei pazienti in crescita il riempimento del dente avulso è il trattamento maggiormente consigliato. 

Non esistono terapie per i denti ritardatari. I fattori che possono incidere sulla comparsa dei denti sono molteplici, come la predisposizione familiare: se mamma o papà hanno avuto una dentizione tardiva, potrebbe capitare lo stesso a loro figlio. Anche un’alimentazione poco equilibrata influisce sulla tardiva comparsa dei primi denti (carenza di calcio, fosforo e proteine). L’inizio della dentizione può accompagnarsi a dolore, gonfiore e arrossamento delle gengive, con umore e sonno disturbati, sia per i bambini che per i genitori. E ancora, mancanza di appetito e feci più liquide e acide, che potrebbero causare bruciore nelle zone del pannolino. I piccoli, durante la dentizione, mordicchiano qualsiasi cosa capiti loro a tiro e sbavano per l’eccessiva secrezione salivare – «ehhh, sta mettendo i denti!?». Si tende ad attribuire qualsiasi genere di disturbo a questi piccoli denti, come fossero in grado di giustificare ogni malessere dei bambini.

La dentizione è un processo di primaria importanza nello sviluppo del bambino ma, contrariamente a quello che molti genitori pensano, non inizia nei primissimi mesi di vita; quindi, se i neonati piangono, i motivi potrebbero essere altri, come fame, sonno, aria nella pancia… I dentisti sostengono addirittura che il dolore che il dentino provoca spaccando la gengiva per la prima volta sarebbe insopportabile per un adulto e quelle notti svegli ce lo dimostrano e ricordano. Possono aiutare un lieve massaggio e rimedi naturali come quello della nonna, ad esempio l’ambra, con le virtù lenitive delle sue perle. Meglio utilizzare un braccialetto invece di una collana, che presenta rischio di strangolamento. Utili anche il ghiaccio e gli anelli da dentizione, da tenere in frigo. Il liquido che essi contengono è refrigerante, lenisce il dolore e massaggia le gengive; esistono anche gel da applicare localmente, sotto consiglio pediatrico. Dopo tanta fatica per mettere i dentini, è fondamentale prendersene cura con un’igiene attenta: pulire le gengive con garza sterile e inumidita o usare uno spazzolino con setole sensibili arrotondate (all’inizio senza dentifricio), per proteggere dalle carie dolorose, provocate da eccesso di zuccheri. Le carie si presentano più facilmente nei denti da latte, perché lo smalto è più sottile e meno mineralizzato e la dentina, cioè la sostanza di cui è fatto il dente sotto lo smalto, è più fragile e sottile. Le carie vanno curate per evitare il dolore, ma anche il danneggiamento dei denti permanenti. Intorno ai 2 anni, è bene limitare l’uso del ciuccio, non succhiare il dito, non mangiare le unghie ed evitare di tenere il biberon del latte in bocca durante il sonno. Evitare anche i dolci fuori dai pasti principali (evitarli del tutto sarebbe ancora meglio) e ricordarsi di andare a dormire sempre con i dentini puliti.

Le linee guida ministeriali indicano i 24 mesi quale età corretta per la prima visita, in assenza di problematiche evidenti. Molti dentisti pediatrici consigliano però visite neonatali, per promuovere la prevenzione e per valutare eventuali problematiche ai frenuli o alla struttura del cranio e del volto. Aiutare i bambini a familiarizzare con l’igiene è compito del genitore, che si laverà i denti con loro (2/3 volte al giorno) e si farà accompagnare dal dentista durante le visite di controllo, per far scoprire ai bambini che il dentista non è il lupo di Cappuccetto Rosso. 

Gloria Cardano

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