Mondo mamma | 26 novembre 2024, 00:00

Hypnobirthing le nuove frontiere del parto

Non immaginiamoci un pendolo oscillante mentre la puerpera è distesa sul lettino del parto. L’ipnoparto è un metodo che aiuta ad affrontare il momento con positività, grazie a tecniche attive per rilassarsi in autonomia

Hypnobirthing le nuove frontiere del parto

In Italia è diventato popolare forse da quando Kate Middleton dichiarò di averlo utilizzato per il travaglio del suo primogenito, ma l’hypnobirthing è un metodo di accompagnamento al parto praticato diffusamente e da tempo nei Paesi anglosassoni. Tradotto in italiano con “ipnoparto”, è un programma di educazione per i genitori, e in particolar modo per la mamma, che ha come obiettivo quello di sostituire le convinzioni negative che si costruiscono di norma sul travaglio e sul parto. In generale, l’hypnobirthing si basa sul concetto che il nemico del parto non è il dolore, bensì la paura, una reazione che attiva nel nostro corpo un meccanismo tale da rilasciare alcune sostanze “ostacolanti” per il parto. Sono ormoni che mettono in allerta i sistemi di difesa facendo in modo che il corpo si irrigidisca, e contribuendo così al dolore. Al contrario, questo percorso insegna alle donne che il parto può essere un’esperienza positiva: rilassandosi, le endorfine aiuteranno i muscoli a rilasciare le tensioni e il parto potrà essere vissuto fino in fondo in maniera consapevole e gioiosa.

I tre passaggi

L’ipnoparto si basa su affermazioni positive sul parto, tecniche di respirazione e autorilassamento che vengono insegnate alla futura mamma e che lei potrà usare in maniera autonoma prima e durante il grande momento. Le affermazioni positive devono andare a combattere tutti quei pensieri negativi che ogni donna ha potuto costruirsi, ad esempio, attraverso i racconti di mamme che hanno vissuto il parto come un’esperienza traumatica. Le tecniche di respirazione, che si apprendono durante i mesi di gravidanza, sono utili per bloccare le risposte automatiche del nostro corpo che generano stress, con l’effetto di far risparmiare energia utile alla donna; le tecniche di rilassamento, infine, anch’esse praticate durante l’ultimo trimestre della gravidanza, garantiscono una partecipazione attiva e consapevole durante l’esperienza della nascita. Il tutto senza controindicazioni, solo benefici sia per la futura mamma che per il bambino; benefici che si manifesteranno non solo durante il parto ma anche nella fase del post, visto che la donna potrà incanalare questa sensazione di comfort, relax e sollievo senza stress in tutti i mesi che seguiranno.

Dove imparare il metodo

In Italia, l’hypnobirthing si sta diffondendo in maniera consistente, ma non esistono, nelle strutture ospedaliere, corsi specifici su questo programma di accompagnamento. Il più delle volte la formazione si limita a moduli divulgativi in alcuni reparti di ostetricia. È quindi necessario rivolgersi in forma privata a personale adeguatamente istruito. È inoltre bene ricordare come il periodo migliore per avvicinarsi a un corso coincida con l’inizio del terzo trimestre di gravidanza, in modo da avere poi tutto il tempo per praticare quanto appreso. E non sarebbe male coinvolgere anche i papà, dato che questo percorso è un’occasione in più per dimostrarsi parte integrante del processo di nascita del bambino.

 

Esiste anche una letteratura al  riguardo. Il volume più noto è probabilmente Hypnobirthing. Metodi pratici per migliorare il parto di Siobhan Miller. Il primo libro italiano sull’ipnoparto è invece Vinci la paura del parto con l’hypnobirthing, della psicologa e psicoterapeuta Marcella Cicerchia

L.M.