Vita da baby | 18 dicembre 2024, 00:00

Adenoidi Togliere o non togliere?

Questo è il problema. L’ipertrofia o l’infiammazione delle adenoidi sono frequenti tra i bambini. Per operare è opportuno valutare i singoli casi, con indicazione dell'otorinolaringoiatra

Adenoidi Togliere o non togliere?

Dio creò l’uomo e si occupò delle sue vie respiratorie: a queste assegnò, oltre a cavità nasali e orali, faringe ed epiglottide, anche le adenoidi. Dio le ha create perché la loro funzione è proteggere dalle infezioni, poiché fanno parte del sistema difensivo immunitario, e quindi a qualcosa di “nobile” servono. Iniziano a formarsi dalla nascita, in alcuni casi già nel grembo materno, e raggiungono il massimo sviluppo intorno all’età di 3/5 anni; verso i 7 anni il volume della formazione di tessuto inizia a ridursi per sparire gradualmente in età adulta. 

Le adenoidi intrappolano ed eliminano batteri e virus delle prime vie respiratorie. Sono formazioni a grappolo, situate sulla parete posteriore del rinofaringe (dietro al naso), infatti sono note come tonsille faringee. Ma se il diavolo ci mette la coda, ecco che le adenoidi colpite da infezioni ricorrenti si ingrossano e rendono difficile la respirazione attraverso il naso. L’ostruzione delle vie aeree, associata all’ingrossamento delle adenoidi, comporta la tipica faces adenoidea, perché il bambino tende a stare con la bocca aperta (respirazione orale, il labbro superiore sollevato e l’espressione addormentata). L’infiammazione può coinvolgere l’orecchio (otite) o i seni paranasali (sinusite). Se le infezioni si ripetono di frequente (più di 5 volte all’anno), le adenoidi si gonfiano progressivamente (ipertrofia adenoidea), diventano voluminose e causano il blocco del naso e delle trombe di Eustachio.

E allora, togliere o non togliere? 

Si comincia con le cure: una terapia medica che prevede mucolitici, antibiotici, decongestionanti nasali e cortisonici per via aerosolica; soffiare il naso di frequente e pulirlo all’interno con una soluzione fisiologica, da instillare più volte al giorno, soprattutto ai più piccoli che non sanno ancora soffiarsi il naso; durante la notte, far assumere una posizione leggermente inclinata, con il capo sollevato, per favorire la respirazione notturna. Se le adenoidi non sono infette, è possibile evitare l’intervento e attendere che si atrofizzino naturalmente con la crescita. Quando si ingrossano e provocano difficoltà respiratorie, russamento con apnee notturne, otite media secretiva e ipoacusia, sarà compito dell’otorino deciderne la rimozione. L’intervento, detto adenoidectomia, avviene in anestesia generale attraverso la bocca e consiste nell’asportare le adenoidi con il bisturi tradizionale, con quelli elettrici o il laser. L’operazione dura pochi minuti, in ricovero diurno, con una pronta ripresa postoperatoria. Certo, l’ideale sarebbe il mare, con il beneficio del sole che produce grandi quantità di vitamina D, ormone dalla funzione immunitaria, dello iodio e dell’acqua salina, farmaco naturale che drena ed elimina il muco. 

Gloria Cardano

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