«Mal di schiena, bruciori di stomaco, spossatezza, gambe gonfie, nausea e vomito. Tanto mi aspettavo in gravidanza. Ma la diarrea... proprio no!». È quanto una futura mamma potrebbe pensare nel momento in cui si trova ad affrontare fastidiosi episodi di diarrea. Ma fanno davvero parte di quei cambiamenti che il corpo di una donna subisce durante i 9 mesi della dolce attesa? In realtà, il più delle volte, la risposta è negativa. La diarrea, intesa clinicamente come emissione di feci acquose, semiformate o liquide più volte nella giornata, o comunque con frequenza maggiore rispetto a quella abituale, è spesso sintomo di una patologia che non è legata alla gravidanza.
Tra le cause che possono portare a episodi di diarrea, e che non sono connesse allo stato interessante, troviamo:
- infezioni virali, come rotavirus, norovirus o gastroenterite virale;
- infezioni batteriche, come Salmonella o Escherichia coli;
- parassiti intestinali;
- avvelenamento da cibo;
- effetti collaterali dei farmaci.
La causa potrebbe poi essere da rintracciare in condizioni o patologie che si stanno protraendo da tempo e che, magari, fino a quel momento non avevano dato alcuna sintomatologia, come un'intolleranza alimentare, la sindrome dell’intestino irritabile, il morbo di Crohn, la celiachia o la colite ulcerosa.
Come sappiamo, però, la maternità può incidere fortemente nell'equilibrio del corpo, soprattutto in alcuni soggetti più sensibili ai cambiamenti. Accade così che la diarrea si manifesti a seguito di:
cambiamenti ormonali: gli ormoni sono spesso causa di un rallentamento del sistema digestivo, che può portare alla stitichezza, o di un acceleramanto, che può provocare diarrea, soprattutto nel primo trimestre;
vitamine prenatali: l’assunzione di vitamine prenatali (come ferro o acido folico) è consigliata per mamma e bambino, ma può irritare lo stomaco e causare diarrea;
nuove sensibilità alimentari: durante la gravidanza la sensibilità alimentare potrebbe aumentare. Alimenti che prima erano tollerati bene ora possono causare gas nell'intestino, mal di stomaco o diarrea;
cambiamenti nelle abitudini alimentari: quando inizia la gravidanza, alcune donne modificano la loro alimentazione e questo può avere come conseguenza una maggiore sensibilizzazione dello stomaco, con conseguente diarrea. In genere, il problema si risolve da solo in poco tempo.
Deve essere comunque chiaro che la diarrea in gravidanza non è di per sé pericolosa. Se tuttavia persiste per più di 2 giorni, è meglio rivolgersi al medico, per individuare le cause e porre rimedio.
Il consiglio base è comunque quello di bere molti liquidi, per prevenire la disidratazione e, dietro prescrizione, assumere probiotici per aiutare l'intestino nella sua regolarità.
Quando è invece opportuno reagire con tempestività e rivolgersi al proprio ginecologo? Se si percepiscono contrazioni o si sente dolore nel basso ventre; se si riesce a sentire il bambino con difficoltà; se ci sono segni di disidratazione, come bocca secca, sensazione di stordimento, vertigini, mal di testa, necessità di urinare meno spesso, urina dal forte odore e/o di colore giallo molto scuro o arancione; se si manifestano altri sintomi, come febbre o vomito; se si nota sangue nelle feci o se la diarrea peggiora col passare dei giorni.
Al contrario: la costipazione
Un sintomo molto frequente durante la gravidanza è la costipazione, la difficoltà, cioè, a produrre feci. La condizione è legata allo stravolgimento ormonale che caratterizza questo periodo, oltre a un possibile aumento di peso e all’intestino che viene compresso dall’utero che si sta ingrandendo. Tutti cambiamenti che possono farsi sentire a livello intestinale e portare a una stipsi fastidiosa. Assumere liquidi e cibi ricchi di fibre e camminare frequentemente sono aiuti preziosi per contrastarla.
E il vomito?
Sempre collegato all’apparato digestivo e intestinale, il vomito è un “classico” della gravidanza. In particolare nel primo trimestre, nausea e vomito sono considerati quasi fisiologici: ben l’80% delle donne in dolce attesa ne soffre. Di solito il malessere compare alla 4a-5a settimana e scompare dopo la 9a. Per alleviarlo è consigliato fare pasti leggeri ma frequenti, masticare a lungo, bere in abbondanza, sorseggiare tisane allo zenzero. Quando però il vomito diventa iperemesi gravidica, cioè quando il vomito si protrae per settimane e aumenta di frequenza, con conseguente rischio di disidratazione, spossatezza ed eccessiva perdita di peso, allora diventa necessario rivolgersi al medico in modo da intervenire e assicurare al proprio organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno. In alcuni casi potrebbe rendersi necessario anche un breve ricovero ospedaliero per ristabilire l’organismo.