Si manifestano intorno alla seconda-terza settimana di vita e raggiungono il picco tra la sesta e l’ottava settimana, per poi attenuarsi progressivamente fino a scomparire entro il terzo-quarto mese. Sono le coliche gassose (chiamate anche colichette) neonatali, espressione utilizzata per indicare la presenza di gas intestinali nei neonati. Si stima che le coliche gassose interessino dal 5% al 25% dei lattanti, una percentuale che varia in rapporto alle diverse ricerche effettuate e a seconda dei criteri adottati per la definizione.
Il vostro bambino presenta pianti inconsolabili e vi costringe a notti insonni? Ecco, potrebbe essere colpa delle coliche, che imporranno un periodo difficile non solo al neonato, ma anche agli adulti che si troveranno a gestire la situazione.
Le cause precise delle coliche non sono del tutto chiare, sebbene esistano diverse teorie:
- immaturità del sistema digestivo: nei primi mesi di vita, il sistema digestivo del neonato è ancora in fase di sviluppo e potrebbe avere difficoltà a gestire l’alimentazione;
- accumulo di aria nell’intestino: l’ingestione di aria durante la suzione può causare gonfiore e dolore addominale;
- sensibilità a determinati alimenti: alcuni studi suggeriscono che, in caso di allattamento al seno, anche alcuni alimenti assunti dalla madre possano influire. Si fa riferimento, ad esempio, a latte vaccino, latticini e caffeina;
- fattori emotivi e ambientali: il neonato può essere sensibile a stimoli esterni e allo stress familiare.
Difficile anche individuare una soluzione unica per le coliche, ma ci sono diverse strategie che possono aiutare: i massaggi al pancino, ad esempio, dato che eseguire delicati movimenti circolari può facilitare l’espulsione dell’aria; la posizione anti-colica, che consiste nel tenere il bambino a pancia in giù sull’avambraccio o con le ginocchia flesse, posizioni che possono dare sollievo; l’uso di biberon anti-colica o un miglior attacco al seno, per ridurre l’ingresso d’aria; la somministrazione di probiotici per migliorare la flora intestinale e ridurre i sintomi. Anche i rumori bianchi (suoni ritmici e continui di elettrodomestici o altri rumori ambientali a cui si può sottoporre il bambino) e un leggero dondolio possono calmare il neonato. In passato, quando la scienza medica non offriva molte soluzioni, le nonne si affidavano a metodi tradizionali tramandati di generazione in generazione. Alcuni di questi rimedi, ancora oggi, trovano applicazione:
- infusi di finocchio e camomilla: il finocchio è noto per le proprietà carminative, mentre la camomilla aiuta a rilassare l’intestino. L’infuso va fatto bere alla mamma, se allatta al seno, oppure al bambino, se già grandicello. Esiste anche la versione concentrata in gocce come prodotto parafarmaceutico;
- pancino caldo: applicare un panno caldo sul ventre del neonato aiuta a distendere i muscoli addominali e ad alleviare i dolori;
- olio d’oliva per il massaggio: l’olio d’oliva riscaldato è ottimo per massaggiare la pancia e stimolare il rilassamento.
Detto questo, vi sono alcune considerazioni che è necessario avanzare. Le coliche non indicano un problema di salute: benché stressanti, non sono infatti sintomo di malattie gravi. In più, come detto, scompaiono spontaneamente entro il terzo-quarto mese di vita, quindi si tratta di un disagio transitorio.
Le coliche infantili rappresentano certo una sfida per i genitori, ma, con un po’ di pazienza e qualche accorgimento, è possibile aiutare il bambino a superare questo periodo nel modo più sereno possibile.