Vita da baby | 26 luglio 2023, 17:11

Ahi, mi ha punto!

Bella l’estate, non fosse per quei fastidiosi insetti che prendono di mira i teneri polpacci dei piccoli. Come riconoscerli e come intervenire

Ahi, mi ha punto!

Succede soprattutto all’aria aperta, in mezzo al prato, sulla riva del ruscello: spesso i bambini diventano bersaglio facile per gli insetti, e quando ce ne accorgiamo la pelle è già una piccola mappa geografica.

L’importante è riconoscere le punture, limitando il più possibile fastidio e prurito, con attenzione alle reazioni allergiche.

La zanzara non è velenosa ma si nutre del sangue e, per agire indisturbata, mentre punge inietta una sostanza anestetica e irritante che arrossa e gonfia la zona. Su un bambino ipersensibile bisognerà lavare la parte, applicare del ghiaccio o usare una piccolissima quantità di crema cortisonica.

Le punture di api, vespe e calabroni iniettano un veleno che provoca una zona gonfia, col visibile segno del pungiglione, che spesso l’ape lascia conficcato, e che bisognerà estrarre con ago sterile o pinzetta.

La loro puntura brucia e, per lenire il fastidio, si può usare un impacco con ghiaccio, una pomata a base di calendula o altri unguenti naturali per bambini. In casi più seri il pediatra prescriverà una crema antistaminica e, in presenza di infezione, una antibiotica.

Se il bambino è allergico alle punture di vespe, calabroni o api, può esserci il rischio di una reazione anafilattica con sintomi cutanei, respiratori e gastrointestinali, dopo 10-30 minuti dalla puntura.

Meno di un bambino su cento, una volta punto da un imenottero, rischia una reazione allergica pericolosa. In questo caso il piccolo dovrà essere soccorso il prima possibile da un medico e valutato da un allergologo in caso di future punture. Le famigerate processionarie (quei vermetti pelosi che in  primavera camminano tutti in fila sugli alberi) provocano reazioni urticanti se vengono toccate e se si attaccano agli abiti.

La cura adatta potrebbe essere un antistaminico. Le pulci non pungono solo gli animali ma anche l’uomo. Il risultato sono tanti piccoli pomfi rossastri pruriginosi, poi i bambini si grattano spesso e rischiano infezioni cutanee. Famoso come la “mosca dei cavalli”, il tafano colpisce nei mesi caldi e provoca bruciore immediato e la comparsa di una bolla rossa.

I pappataci invece sono invisibili, sembrano zanzare biancastre ricoperte di peluria e pungono soprattutto di notte. La puntura può provocare addirittura una lieve febbre con mal di testa e dolori muscolari; in questo caso è meglio rivolgersi al pediatra. In Italia ragni e piccoli scorpioni non sono letali, ma il loro morso può essere molto doloroso e causare infezioni locali. 

Più temibili sono le zecche, il cui morso non provoca né prurito né dolore (importante avere la vaccinazione antitetanica). Restano ostinatamente attaccate nel punto del morso per giorni, e raramente causano infezioni, come la malattia di Lyme. Dopo una passeggiata nel verde, meglio controllare attentamente tutto il corpo per rimuovere la loro presenza. 

Lontani da api e vespe

  • Non indossare indumenti troppo colorati e brillanti, perché possono attirarle.
  • Non usare profumi o fragranze forti.
  • Non lasciare all’aperto cibi avanzati.
  • Non sostare vicino a bevande o alimenti molto dolci e, in generale, fare attenzione quando si consuma il cibo in mezzo alla natura.
  • Quando si è all’aria aperta, meglio lasciare chiusi i contenitori, soprattutto le borracce, per evitare che gli insetti vi si infilino dentro.

Qualche consiglio

 

  • Mettere ai bambini vestiti lunghi e leggeri, in modo da coprirli senza far soffrire loro il caldo; calzini e scarpe chiuse, se si prevedono passeggiate in campagna o nel bosco.
  • Montare in casa le zanzariere.
  • Utilizzare repellenti adatti all’età del piccolo.

 

 

Gloria Cardano

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