Vita da baby | 25 ottobre 2023, 10:00

Verruche: come riconoscerle e trattarle

Contatto prima, infezione poi. La causa è il papilloma umano (HPV), che penetra nella pelle attraverso ferite. Nei neonati le verruche sono rare, in età scolare frequenti. Una vera prevenzione non è praticabile, ma esistono validi accorgimenti

Verruche: come riconoscerle e trattarle

Le verruche possono comparire in qualsiasi parte del corpo, soprattutto su piedi, mani e viso, e in alcuni si possono localizzare a livello dei genitali o perianale.  Scelgono luoghi caldi e umidi per riprodursi e impiegano circa un mese per crescere. Si trasmettono da persona a persona o tramite contatto con superfici infette (bordo della piscina, tappetino della doccia): non è il contatto con la superficie infetta a causare la comparsa della verruca ma la predisposizione al contagio. Se il bambino ha le difese immunitarie basse o presenta sul piede microtraumi o escoriazioni, il virus penetrerà più facilmente. Difficile che questi virus compaiano sulla pelle dei neonati, che non camminano né saggiano l’ambiente estraneo. Il genitore dovrebbe essere prudente per evitare al piccolo contatti con asciugamani, vestiti o superfici sospette, perché è questa l’unica forma di prevenzione. Il periodo di maggiore contagio è l’età scolare.

Non sono pericolose, ma è meglio saperle riconoscere per contrastarle con il giusto trattamento. Ne esistono di 4 tipi: 

  • plantari: asintomatiche, a volte dolenti, appaiono come ispessimenti della cute, non rilevati ma piatti, sotto la pianta dei piedi. I genitori li confondo con i calli, che però nei bambini sono rarissimi; 
  • volgari: localizzate soprattutto sulla pianta dei piedi e sul dorso delle mani, si manifestano con lesioni in rilievo da pochi millimetri fino a 1 cm di diametro, su una superficie spesso ruvida (ipercheratosica). Le lesioni possono essere singole o multiple e talvolta formano un mosaico;
  • filiformi: crescono su naso, bocca e mento, come quelle delle streghe nelle storie per bambini;
  • piatte: si presentano in piccoli gruppi su viso, dorso delle mani e arti e sono morbide, lisce o leggermente in rilievo. Spesso compaiano dopo traumi e si dispongono su cicatrici o lesioni da grattamento. Possono essere rosa, marrone chiaro o giallo e hanno la dimensione di una capocchia di spillo.

 È difficile garantire la prevenzione, ma esistono utili accorgimenti: asciugare il corpo del bambino dopo il bagno, non farlo entrare in contatto con indumenti estranei e proporre scarpe idonee alla piscina (anche se è molto piccolo, capirà i suggerimenti di mamma e papà).

Le verruche possono sparire spontaneamente e ripresentarsi nonostante i trattamenti, quindi meglio curarle con terapie non invasive, specialmente in età pediatrica.

Il trattamento indicato è a base di cheratolitici, prescritti dal medico in base al tipo di verruca.
Nei bambini immunodepressi si può ricorrere all'impiego di farmaci immunostimolanti.

La verruca può essere trattata anche in ambulatorio, con una tintura a base di cantaridina, e scomparire in breve tempo.

Se la terapia non è efficace, si può completare il trattamento con la crioterapia (congelamento con azoto liquido). Il trattamento chirurgico con laser CO2 è sconsigliato, perché richiede anestesia locale o sedazione e, per il bambino, quando possibile è meglio evitare; richiede inoltre medicazioni della ferita con rischio infettivo e limitazione del movimento.

Gloria Cardano