Alcuni genitori potrebbero aspettarselo (per familiarità genetica), per altri invece è una vera sorpresa quando scoprono che la dolce attesa è di 2 bambini, anziché 1.
Esistono 2 tipologie principali di gravidanza gemellare:
- dizigotica o bicoriale, quando ogni bambino ha la propria placenta e il proprio sacco amniotico, condizione che si verifica quando 2 ovuli separati sono stati fecondati da 2 spermatozoi diversi. In questo caso, nascono gemelli non identici;
- monozigotica o monocoriale, se i bambini condividono la stessa placenta, sebbene il sacco amniotico e il cordone siano in genere separati. In questo caso, l’ovulo è stato fecondato da 1 spermatozoo, per poi dividersi in 2 zigoti: i gemelli saranno identici e dello stesso sesso. Solo raramente condividono anche il sacco amniotico.
L’ecografia del primo trimestre serve a verificare se la gravidanza è in evoluzione regolare e a rilevare la corionicità, ovvero il numero di placente (bicoriale o monocoriale), e il numero di sacchi presenti (gravidanza biamniotica o monoamniotica). In tale occasione è possibile inoltre informarsi sui test di screening per le anomalie cromosomiche suggeriti in presenza di gravidanza gemellare e si possono programmare i successivi controlli. Di solito, infatti, si eseguono controlli ecografici ogni 2 settimane a partire dalla 16a settimana di gravidanza, se la gravidanza è monocoriale, e ogni 4 settimane a partire dalla 20a settimana, in caso di gemelli bicoriali.
Una curiosità: una gravidanza gemellare potrebbe essere individuata già intorno alla 5a-6a settimana perché, al posto di una sola camera gestazionale, con dentro un embrione e il sacco vitellino, nel caso di gemelli si vedrebbero 2 camere gestazionali e, nell’eventualità di gravidanza dizigotica o monocoriale biamniotica, 2 embrioni. D’altra parte, però, si sconsiglia un’ecografia precoce, dato che tra la 6a e la 12a settimana di gravidanza il 21-30% delle gravidanze gemellari si trasforma in singole. Il risultato, pertanto, potrebbe non essere definitivo.
Quali sono i rischi materni in una gravidanza gemellare?
In generale, i disturbi comuni della gravidanza potrebbero essere più accentuati in presenza di 2 gemelli: nausea, bruciore di stomaco, lombalgie, a seguito del peso più “ingombrante” dei cambiamenti ormonali. Ma è quando si parla di rischi che bisogna drizzare le antenne. È infatti provato che le gravidanze gemellari mostrano rischi maggiori rispetto a una gravidanza singola: ad esempio, parto pretermine, ipertensione, diabete gestazionale, disturbi della crescita intrauterina (e quindi basso peso alla nascita) o malformazioni dei feti. La gravidanza gemellare monocoriale presenta ulteriori rischi specifici rispetto a quella bicoriale, ragion per cui deve essere monitorata con continuità. Parliamo della sindrome da trasfusione feto-fetale (cfr. box) o di problemi di crescita in utero. Inoltre, considerata l’aumentata incidenza di cardiopatie congenite in questo tipo di gravidanze, è indicata l’esecuzione di un’ecocardiografia fetale.
In caso di complicanze è consigliato recarsi presso un centro dedicato alle gravidanze gemellari, dove è possibile ricevere una valutazione specialistica della gravidanza.
Il parto di 2 gemelli
Nella maggior parte delle gravidanze gemellari, il parto avviene prima del termine previsto, anche se non programmato. In base alla settimana in cui si manifesta il travaglio, la futura mamma e il ginecologo esperto in gravidanze gemellari valutano se procedere con un parto spontaneo o ricorrere al cesareo. Se le condizioni sono ottimali, il parto naturale è infatti possibile, a patto che il primo gemello sia posizionato correttamente, ossia in presentazione cefalica, con la testa rivolta verso il basso. Tuttavia, anche se il travaglio inizia spontaneamente, non si esclude di dover ricorrere al taglio cesareo nel corso del parto, soprattutto per facilitare la nascita del secondo bambino.
La sindrome da trasfusione feto-fetale
Si tratta di una condizione che riguarda circa il 10-15% delle gravidanze gemellari monocoriali, quelle, cioè, in cui i feti condividono la stessa placenta. Questa sindrome si verifica quando il sangue, dal sacco amniotico di un gemello, chiamato “donatore”, passa a quello dell’altro gemello, il “ricevente”, in quantità eccessiva, creando uno squilibrio nella circolazione e nella quantità di liquido amniotico per ogni bambino. Se non si interviene con tempestività, si rischia la perdita di uno o di entrambi i gemelli o lo sviluppo di lesioni cerebrali nel gemello sopravvissuto.