L'emicrania colpisce circa il 15% della popolazione italiana, secondo studi recenti, con un rapporto uomo/donna di 1 a 1. Molte donne avranno già sperimentato come il proprio mal di testa si manifesti in modo cadenzato rispetto al ciclo mestruale: questa emicrania si definisce “mestruale”, appunto, è associata ai cambiamenti ormonali e di solito svanisce dopo 3 o 4 giorni. Come ben sappiamo, le variazioni ormonali non possono non influenzare i mesi della dolce attesa. Ci possono poi essere altre cause alla base di una cefalea, come stanchezza, disturbi del sonno, tensione emotiva, tensioni muscolari. Pensiamo ad esempio alla postura che sta cambiando: i muscoli cervicali infiammati sono tra i fattori scatenanti più diffusi. Per non parlare della tensione emotiva: si sta aprendo un nuovo mondo, con tanti dubbi e incertezze, è comune registrare qualche rigidità ai muscoli di collo e volto, che si riversano sulla testa. Nel primo trimestre di gravidanza, poi, il mal di testa può essere associato alla nausea. Insomma: un’emicrania che si manifesti durante la gravidanza si può certamente definire fisiologico. Il disagio è infatti piuttosto diffuso, soprattutto tra i soggetti predisposti, e passa nel giro di qualche settimana.
Se però il sintomo è persistente e non accenna a diminuire, allora è bene parlarne con il proprio medico. E in particolare nel secondo semestre: qualora la cefalea si abbini a gonfiore agli arti, problemi alla vista, vomito, dolore sotto le costole, questa condizione deve essere considerata un campanello d’allarme per la preeclampsia, l’aumento patologico della pressione arteriosa. In questi casi non bisogna aspettare oltre e ci si deve rivolgere a uno specialista.
Rimedi in gravidanza
L’emicrania in gravidanza può essere comunque debilitante. Gli esperti suggeriscono alcuni rimedi naturali che possono aiutare la futura mamma: dal banale “eliminare il cibo che provoca nausea” al passeggiare e acquisire tecniche di rilassamento, dal bere molto, contro la disidratazione, al ricercare un sonno regolare. Se il disturbo è temporaneo, con questi accorgimenti il malessere dovrebbe migliorare.
Il trattamento farmacologico dell'emicrania in gravidanza è indicato invece quando le complicanze materne e fetali correlate con la malattia possono essere più dannose della terapia, in presenza cioè di attacchi frequenti, nausea, anoressia, vomito, ipotensione o disidratazione.
Approfondimento: Emicrania prima e dopo
Nelle donne che tendono a soffrire di mal di testa, studi epidemiologici hanno osservato un miglioramento clinico dell'emicrania in corso di gravidanza, in una percentuale variabile tra il 20 e l'80% dei soggetti, con un progressivo miglioramento lungo i 9 mesi (47% nel primo trimestre, fino all'87% nel terzo trimestre) e una remissione completa in una parte dei casi. Tuttavia, nella quasi totalità delle donne, l'emicrania recidiva persiste nel periodo dell’allattamento (Fonte AIFA).
Il consiglio
Un “diario del mal di testa”, cioè la registrazione della cadenza con cui si manifesta la cefalea e la descrizione degli eventi correlati, potrebbe aiutare a identificare i fattori scatenanti e quindi a evitarli