La bella notizia di una cicogna in arrivo, la condivisione con il partner e poi il contatto con il ginecologo (o la ginecologa) per acquisire informazioni sul percorso da seguire, gli esami da fare eccetera. Questo è l’iter che di solito si accompagna alla conferma di una gravidanza.
Vi siete mai chiesti quali siano le differenze tra la figura del ginecologo e quella dell’ostetrica? Fermo restando che si tratta di due professioni che lavorano in stretto legame all’interno degli ospedali italiani, il ginecologo è un medico, prima laureato in Medicina e Chirurgia, poi abilitato alla professione di Medico Chirurgo e infine specializzato in Ostetricia e Ginecologia, quindi esperto del sistema riproduttivo femminile e delle sue patologie. Il ginecologo assiste la donna in tutte le fasi della vita, a partire dai primi rapporti sessuali, è una guida e una presenza costante durante la gravidanza, così come nei casi di infertilità, e accompagna la donna nel passaggio verso la menopausa. L’ostetrica ha invece frequentato e terminato il corso di laurea in Ostetricia, di 3 anni, con accesso programmato, a cui segue la specializzazione di 2 anni per la laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche e/o il master su aree di competenza. Dopo la laurea svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, nei presidi ospedalieri e territoriali, in regime di dipendenza o libero-professionale. L’ostetrica è il punto di riferimento per la gravidanza, il parto e il puerperio, il periodo che segue il parto. Le sue competenze le permettono di prendersi cura della donna nell’intero percorso della nascita, sebbene in Italia, rispetto a quanto accade all’estero, non vi sia molta informazione riguardo al suo ruolo. Inoltre, la mancanza di ostetriche sul territorio (ad esempio nei consultori) ha portato le donne italiane all’abitudine di rivolgersi in prevalenza al medico ginecologico durante la dolce attesa. Riprendiamo passo per passo l’importanza di questa figura nell’accudire la futura mamma.
In gravidanza
L’ostetrica oggi conserva l’arte di aiutare le mamme a far nascere i bambini e lo dimostra il fatto che le ostetriche, a seguito della medicalizzazione della nascita, sono molto presenti negli ospedali, soprattutto nelle sale parto. Ma il suo supporto inizia anche prima, durante il corso di preparazione al parto e, in caso di gravidanza fisiologica, prosegue mese dopo mese: è lei a verificare lo stato di salute della mamma e del bambino, a preparare la neomamma perché viva in prima persona il momento in serenità e sicurezza. Sebbene non sempre sia possibile, questa “continuità assistenziale” tra ostetriche e mamme è un valore aggiunto che dovrebbe essere tutelato, perché di fondamentale importanza in questa fase della vita di una donna.
Durante il parto
L’ostetrica assiste la donna al momento del parto rispettando la naturalità dell’evento nascita e conduce in piena autonomia i parti fisiologici. È anche in grado di individuare precocemente le condizioni che richiedono un intervento medico.
Nel puerperio
In un percorso ideale l’ostetrica segue la donna che ha partorito fino all’anno di età del bambino. Qui la figura diventa ancora più confortante per la neomamma. Segue il buon avvio dell’allattamento al seno e cerca di prevenirne le complicanze; propone esercizi per la rieducazione pelvica in caso di problematiche di incontinenza urinaria e prolasso vescico-uterino; offre consigli per avviare in modo ottimale il rapporto della triade madre-padre-neonato. E offre ascolto, empatia, capacità relazionale, che ben sappiamo essere fondamentali in un momento complesso come quello del post parto.