Mondo papà | 01 aprile 2022, 16:15

Come cambia il papà con maschi e femmine

«Io adoro il mio papà», esclamano le bambine; «il mio papà è il migliore del mondo», ribattono i bambini. Il padre, dal canto suo, ama tutti allo stesso modo, incondizionatamente. Ciò nonostante, pare che i suoi comportamenti e le sue reazioni cambino in base al sesso dei figli

Come cambia il papà con maschi e femmine

Dato come presupposto che l’amore tra genitori e figli prescinde dal sesso degli uni e degli altri, è piuttosto evidente che qualche differenza c’è non solo nel tipo di rapporto che i bambini instaurano con mamma o papà, ma anche nella relazione che proprio i padri intrecciano con maschietti e femminucce. L’esperienza e anche alcuni studi ci dicono che lo stesso papà – che vuole educare i figli tutti nello stesso modo, e in linea di massima persino lo fa – in verità non ragiona né si comporta in maniera uguale nei confronti del suo bambino o della sua bambina. E neppure in via ipote-tica: avete mai provato, tra il serio e il faceto, a interrogare un uomo sulle sue ambizioni e aspettative di futuro padre? Tendenzialmente, al maschio vorrà insegnare a giocare a calcio, a suonare la chitarra, magari imma-ginerà di guardare e commentare il mondo insieme, ‘da uomo a uomo’; e quante volte lo si sentirà scherzare sulle dritte che darà al figlio adole-scente in fatto di gentil sesso («nessun problema, gli spiego tutto io»). Con una femmina, invece beh, con una femmina sarà tutta un’altra faccenda. Il papà – praticamente qualunque papà – sentirà l’impulso irresistibile di proteggerla, sempre. E anche se molti uomini, proiettando-si nel futuro, immaginano di preferire un figlio maschio – magari per un’i-dea di maggior affinità e possibilità di condivisione – quando alla fine stringeranno tra le braccia la loro bambina, nella loro mente scatterà un attaccamento speciale (oltre alla scoperta, successiva e rivelatoria, che anche le femmine giocano a pallone, suonano…).

Papà più sensibili  con le bambine

Uno studio della Emory University di Atlanta ha rivelato che verso le figlie i papà sono tendenzialmente più sensibili e attenti.

Attraverso la combinazione di analisi comportamentale e risonan-za magnetica, è stato dimostrato che l’attività cerebrale dei padri cambia in base al sesso dei figli: davanti al pianto delle bambine

(si parla dei primi tre anni di vita) i papà hanno reazioni più rapide, davanti a un loro sorriso i neuroni paterni si accendono più in fretta. Sembra inoltre che con i maschi i giochi siano più fisici, le parole uti-lizzate maggiormente afferenti alla sfera del successo, mentre con le femmine i papà cantano e parlano di emozioni.

Non sono chiare le ragioni, ma di certo molto fanno sia l’istinto che il retaggio culturale, anche al di là dei soliti luoghi comuni: è infatti provato che le nozioni di genere (e anche i pregiudizi, tuttora insiti nel-la nostra società) possono influire sul modo in cui gli adulti, incon-sciamente, trattano i bambini. Con il risultato di contribuire a plasmare la loro personalità, ad esempio in-dirizzando le bambine verso ambiti più analitici, che sacrificano il lato pratico, e i bambini verso attività concrete, a scapito dei loro bisogni emotivi.

Effetti sui figli

Maschi e femmine guardano al loro papà con occhi diversi, ma per entrambi lui è un riferimento, sulla base del quale si forgeranno gli atteggiamenti dei primi e, nelle seconde, si formerà una certa idea del maschile (e spesso un idea-le). Per i maschietti il papà è un modello: i suoi comportamenti, la sua disponibilità a collaborare, la sua più o meno marcata dolcezza e propensione all’accudimento dei figli, anche il modo in cui si relaziona con la madre segneran-no facilmente la strada da seguire. Un uomo che non partecipa alle questioni domestiche, probabilmen-te lascerà che nel figlio si insinui l’idea che è così che si fa, e il bambino crescerà poco collabora-tivo e con un’immagine forse anche un po’ antiquata del ménage fami-liare. Al contrario, un padre che si dà da fare, che cambia i pannoli-ni, cucina o gioca con i bambini al pari della mamma, offrirà una prospettiva più ricca e ampia, tale da abbracciare anche la parità dei sessi. Quanto alle bambine, per loro il papà è il primo uomo: senza arrivare a un complesso di Elettra di matrice junghiana, è facile che il padre diventi per loro una sorta di specchio, di termine di paragone inconscio per la valuta-zione degli altri uomini che incon-treranno nella loro vita. Ai papà, quindi, il consiglio di fare molto bene il loro ‘lavoro’, di pre-stare attenzione ai figli e alla loro madre: ne va dell’immagine di sé e dell’altro che bambini e bambine porteranno nella loro futura vita di adulti.

«Sono sicuro che sarei stato ugualmente felice se avessi avuto dei maschi, ma c’è qualcosa di speciale nel legame tra un padre e le sue figlie, qualcosa che non può essere spiegato. E che non cambierei per nulla al mondo».

Doyin Richards (scrittore, giornalista, blogger, membro del parenting team Today)

M.L.

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