Già la sentenza n. 286 del 2016 aveva consentito, sulla base di un accordo fra i genitori, l’attribuzione del cognome della madre in aggiunta a quello del padre, specificando che “da ultimo, il presente intervento rende l’attribuzione del cognome di entrambi i genitori regola di carattere generale”. Da questa data è stato possibile aggiungere il cognome materno a quello paterno al momento della nascita, mentre in passato bisognava sempre presentare istanza alla Prefettura. L’aggiunta del cognome materno, però, poteva avvenire solo in questo ordine: prima il cognome del padre, poi quello della madre. Non era invece possibile attribuire solo il cognome della madre né invertire l’ordine, salvo particolari motivi accolti dalla Prefettura.
6 anni dopo, un ulteriore aggiornamento sul tema: la Corte Costituzionale, nel maggio del 2022, ha dichiarato illegittima l’automatica assegnazione del cognome paterno appellandosi a principi di eguaglianza, parità di genere e interesse dei figli. Il doppio cognome è quindi diventato la regola, composto da tutti gli elementi dei cognomi del padre e della madre nell'ordine deciso dai genitori, salvo decisione consensuale degli stessi di attribuire solo il cognome paterno o solo quello materno.
Ma manca ancora un passaggio formale: l’approvazione in Commissione Giustizia del Senato. La questione è attualmente in agenda.
Non tutti sono però d’accordo su questa pronuncia, che sarebbe di certo storica: c’è chi contesta questa rivoluzione culturale, che manderebbe in soffitta un retaggio patriarcale antico (il doppio cognome in Italia era relativamente raro e si riferiva principalmente a famiglie aristocratiche), e chi ne fa una questione di applicabilità pratica. Se non si lavorerà per snellire la registrazione anagrafica, è probabile – si fa notare – che si incapperà nel rischio di ritardi nella formazione dell'atto di nascita e del codice fiscale, di cognomi lunghissimi o di fratelli con cognomi diversi, di contenziosi tra genitori in disaccordo sulla scelta. In caso di litigio, come si farà? Si seguirà l’ordine alfabetico o il primo cognome verrà scelto per sorteggio?
Infine, occorre anche riflettere sul significato del nome in una realtà sempre più digitale. Sul web, più che di nome oggi si parla di identità: gli esperti sostengono che in futuro, probabilmente, l'identità digitale non avrà più bisogno di un piedistallo analogico, in quanto sarà l'unica utilizzata. Ha dunque ancora senso parlare di 1 o 2 cognomi?
Un’ultima riflessione: contro le posizioni conservatrici, le parti a favore di questo cambiamento ricordano che solo aprendo al doppio cognome si potrebbe dare un futuro a quei cognomi che, in presenza di sole figlie femmine, sarebbero destinati all’oblio.
Ma quindi... I nostri nipoti avranno 4 cognomi?
Cosa succederà tra qualche generazione ai cognomi dei nostri nipoti e pronipoti? Detto che nulla è ancora definitivo, è plausibile ipotizzare che varrà quanto già stabilito dal Ministero dell’Interno: al bambino non possono essere dati più di 2 cognomi. Ciascun genitore – nel caso di cognome composto – potrà quindi trasmettere un solo elemento a sua scelta e definire l’ordine.