Mondo papà - 27 settembre 2024, 11:09

Congratulazioni, sei diventato papà

Quel primo momento in cui gli sguardi si incrociano e capisci che sta per iniziare una nuova avventura. per te e la tua famiglia. Scelte difficili, notti insonni, tensioni e sconforti, ma anche gioie inaspettate, momenti irripetibili, condivisioni di esperienze. il ruolo del papà dalla nascita al primo anno di vita del bambino

Congratulazioni, sei diventato papà

Si chiama ‘bonding’ ed è la relazione che un genitore stabilisce con il figlio nei primi minuti di contatto dopo la nascita. Dopo che per nove mesi la madre lo ha portato in grembo, ora è il momento di coinvolgere il papà. Così, se possibile, anche prima che il neonato venga lavato, pesato e vestito, ritagliarsi qualche minuto per le presentazioni ufficiali a tre potrebbe essere realmente importante, in modo da porre le basi per questo legame profondo. Nel caso in cui la madre abbia bisogno di riposo in seguito a un cesareo o a un parto particolarmente impegnativo, ecco che il papà può davvero essere protagonista di questo momento. Da lì in poi, non ci sarà più ‘scampo’: diventare papà significa arricchire la propria vita di un nuovo dono, che porterà un forte carico di responsabilità ma anche infinite soddisfazioni. Anche perché è arrivato il momento di sfatare il mito che il neonato è un affare da mamma. Certo, per natura la donna deve assumersi molteplici compiti fin dal primo giorno di vita del bambino, in primis occupandosi della sua alimentazione, soprattutto se decide di allattare al seno. Ma questo non vuol dire che il padre non possa essere coinvolto nel nuovo ménage della famiglia. Non mancano infatti le occasioni per sfoderare le proprie competenze nel ruolo di papà.

Qualche esempio?

Massaggi: un modo delicato di prendersi cura del proprio figlioe comunicare con lui senza ricorrere alle parole. L’ideale sarebbe creare un ambiente con temperatura attorno ai 25 gradi, staccare il telefono, scaldarsi le mani. Il bambino può essere adagiato sul letto, sempre con un asciugamano sotto il corpicino per evitare macchie di olio o pipì sul copriletto (e chi la sente poi la mamma?): infatti non è raro che con il massaggio, rilassandosi, il neonato faccia la pipì! Si può iniziare dal viso, dalla testa, con movimenti simmetrici e delicati; scendere lungo la schiena, passare alle gambe e alla braccia. Se il bambino soffre di coliche, il famoso movimento ‘sole/luna’ potrebbe portare sollievo. E non dimenticate di cantare una canzoncina mentre operate, in modo che riconosca il momento.

 

Giochi: chi ha detto che i neonati non giocano? Già a partire dai tre mesi, il bimbo risponderà alle vostre sollecitazioni. Tra i sette e gli otto mesi è il momento del cucù, da fare con le mani o un panno pulito. Verso i nove mesi comincia la scoperta del mondo a gattoni: svuotare e riempire sarà il vostro passatempo preferito. Potrebbe anche essere l’inizio di una gara senza fine tra papà e figlio per ora a quattro zampe.

 

Raccontare il mondo: fin dal primo mese, il bambino reagisce a quello che sente raccontare. Se il papà spiega tutto ciò che avviene attorno a lui (movimenti, attività, programmi), il bambino imparerà a ‘seguirlo’, e questo stimolerà l’evoluzione del suo linguaggio. Verso i cinque mesi la conversazione sarà ancora più interessante: potrete porgli delle domande e di certo vi risponderà. A modo suo, ma risponderà. È questo il momento giusto anche per iniziare a mostrargli i primi libri illustrati, pieni di colori e di materiali da toccare.

 

ATTENZIONE A…

Quando giocate con il vostro bambino ricordatevi di:

■ eliminare dalla zona di gioco detersivi e oggetti pericolosi;

■ fare attenzione agli oggetti di piccole dimensioni, che potrebbero inavvertitamente essere inghiottiti;

■ trovare il momento giusto per il gioco. Se troppo stanco, il bambino rischia di ipereccitarsi: in tal caso, meglio accompagnarlo verso un progressivo stato di tranquillità.

C.C.

SU