Baby news - 21 ottobre 2024, 08:00

La scelta del pediatra

Finalmente è nato. Se è il primo figlio, le cose da fare sono di più. Molti i dubbi, diverse le risposte che possono aiutare un neogenitore e che cerchiamo in parte di fornirvi

La scelta del pediatra

Quando nasce un bambino, tra i tanti doveri nei suoi riguardi c’è la scelta del pediatra. Questa figura lo accompagnerà nella crescita e dovrà accudire la sua salute. Il servizio sanitario nazionale prevede che ogni bimbo da 0 a 6 anni abbia un pediatra di libera scelta e i genitori possono sceglierlo tra quelli convenzionati nel distretto sanitario di riferimento. Occorre presentarsi nellufficio di pertinenza della propria ASL con un documento d'identità di uno dei due genitori, il codice fiscale del bambino e il certificato (o l'autocertificazione) di nascita. L'iscrizione è immediata e verrà rilasciata la Tessera Sanitaria Regionale. In alcune grandi città l'operazione può essere effettuata direttamente nell'ospedale in è nato il piccolo. Tra i 6 e i 14 anni si può passare al medico di famiglia, a meno che non ci siano handicap o malattie gravi croniche che giustifichino la presenza del pediatra fino ai 16 anni. In caso contrario, al compimento dei 14 la revoca è automatica e il genitore si rivolgerà all'ASL locale per iscrivere il proprio figlio dal medico di base. Il genitore sceglierà il pediatra dall'elenco dei professionisti (medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta) sul territorio, consultabile anche on line sulla mappa interattiva regionale alla voce ‘cerco medico’. In realtà la scelta non è sempre libera’: può succedere che alcuni pediatri siano ‘pieni’, ovvero abbiano raggiunto il numero massimo di pazienti previsti per legge (800, anche in questo caso con deroghe) e non possano accettarne altri. In questo caso è possibile attendere cambiamenti, ad esempio bambini che compiono 14 anni, e nel frattempo sceglierne un altro. Il neonato con fratelli o sorelle già in cura da un pediatra avrà più possibilità di accesso. Il cambio del pediatra si può effettuare agli sportelli dell'ASL oppure in autonomia tramite il Fascicolo Sanitaria Elettronico. Una volta entrati sul portale regionale, si potrà effettuare l'accesso tramite SPID, CIE o CNS, cliccare sulla sezione dedicata ai servizi al cittadino e selezionare la voce per la scelta e revoca del pediatra di libera scelta. È una grande decisione per i genitori, perché riguarda la salute del proprio figlio da affidare a una persona di fiducia con la quale non devono mancare il dialogo e la reciproca collaborazione. È necessario fidarsi del proprio medico, senza rivolgersi a più specialisti per non creare equivoci e incertezze. Anche il passaparola, «conosci un buon pediatra?», potrà essere utile in base alle esperienze vissute da altri genitori, vostri amici. A loro è possibile chiedere quanto il medico è aggiornato, se i bambini si trovano bene con lui e se è disponibile.

Vale la pena chiedere un incontro preliminare con i candidati, anche prima che nasca il bambino. Sarà l’occasione per vedere se ambulatorio e sala d'attesa sono puliti, confortevoli, a misura di bambino e se il medico e il suo staff sono attenti, cortesi e rassicuranti. Anche se ci auguriamo che avvenga il meno possibile, vostro figlio dovrà confrontarsi spesso con il pediatra nel suo ambulatorio, quindi meglio scegliere un posto da raggiungere facilmente. Un buon pediatra osserva il bambino a tappe regolari (ad esempio con i bilanci di salute), conosce la situazione famigliare, interpreta e ascolta le richieste. È disponibile, esperto, rintracciabile e fornisce gli strumenti necessari per intervenire, quando è il caso. È competente, perché non è facile mantenere equilibri con i genitori, anche nelle decisioni più delicate. Inoltre il pediatra non dovrebbe farsi influenzare da genitori ansiosi che lo interpellano per un nonnulla ma dovrebbe avere sempre il controllo della situazione. I controlli saranno l'occasione per spiegare ai genitori che cosa aspettarsi nei mesi successivi, a quali aspetti prestare attenzione, come intervenire in caso di problemi. Il pediatra di libera scelta può non soddisfare nel servizio generale, ad esempio perché troppo oberato e ‘telematico’ (è abituato ad esempio a prescrivere ricette mediche senza fare una valutazione di persona) e allora qualcuno preferisce ‘passare dalla mutua al privato. Ci si sente più confortati a riceverlo a casa se il bambino ha la febbre (è anche più rispettoso nei confronti degli altri piccoli pazienti, evitando di contagiarli in ambulatorio), e a contattarlo anche il weekend se necessario (servizio che il pediatra di libera scelta non prevede). Qualsiasi sia la scelta, l’importante è che il medico dei nostri figli sia un punto di riferimento per la prevenzione, un sostegno alla genitorialità, oltre che un intervento durante la malattia.

Gloria Cardano

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