Mondo mamma - 22 aprile 2025, 00:00

Il dolore del parto tra scienza ed emozioni

È un'esperienza universale che accomuna le donne di tutto il mondo e che, allo stesso tempo, è profondamente personale. Non esiste un solo modo di vivere il dolore del parto. Scopriamone variabili e eventuali soluzioni

Il dolore del parto tra scienza ed emozioni

Per alcune donne può essere un'esperienza quasi mistica, per altre un evento che lascia un ricordo di sofferenza. Da dove nasce il dolore del parto? Gli esperti concordano sul fatto che il dolore è causato da una combinazione di fattori fisici e psicologici. Dal punto di vista fisiologico, le contrazioni uterine, necessarie per dilatare la cervice e favorire la discesa del bambino attraverso il canale del parto, rappresentano la fonte principale di dolore. A queste si aggiungono la pressione del feto sulle strutture pelviche e l'allungamento dei tessuti vaginali durante l'espulsione. Ma a giocare un ruolo chiave c’è anche l'aspetto emotivo. La paura, l'ansia e la tensione possono amplificare la percezione: questo fenomeno è noto come "ciclo paura-tensione-dolore", in quanto uno stato di tensione muscolare e mentale può rendere più difficoltoso il rilassamento, aumentando la sensazione dolorosa.
Quel che è certo è che ogni donna vive il dolore del parto in modo unico. Alcune riferiscono una sensazione simile a un forte dolore mestruale, mentre altre un dolore intenso e travolgente. La soglia del dolore, la preparazione fisica e mentale, la posizione del feto e la durata del travaglio sono solo alcune delle variabili che influenzano questa esperienza. Anche le influenze culturali e sociali giocano infatti un ruolo nella percezione: in alcune culture il dolore del parto è considerato un passaggio naturale, mentre in altre è visto come qualcosa da gestire al meglio con l'aiuto della medicina moderna.

Strumenti per ridurre il dolore
Nel tempo, sono stati sviluppati numerosi strumenti e tecniche per alleviare il dolore del parto, suddivisibili in due categorie.

Approcci farmacologici
Anestesia epidurale: è una delle tecniche più utilizzate e consiste nel somministrare un farmaco anestetico tramite l'inserimento di un catetere nella regione lombare della schiena. Il vantaggio è che l’anestesia permette di ridurre significativamente il dolore senza compromettere la coscienza della partoriente, ma può rallentare il travaglio e aumentare il rischio di interventi medici, come il parto cesareo o l'uso del forcipe.
Analgesia con protossido d'azoto: il gas è somministrato attraverso una maschera e ha un effetto sedativo lieve, è facile da usare, non elimina completamente il dolore e può causare vertigini o nausea.
Farmaci oppioidi: vengono somministrati per via endovenosa o intramuscolare per alleviare il dolore soprattutto nelle fasi iniziali del travaglio, ma possono causare sonnolenza sia nella madre che nel neonato.

Approcci non farmacologici
Tecniche di respirazione e rilassamento: appresi dalla donna durante i corsi preparto (ad esempio il metodo Lamaze), aiutano a gestire il dolore attraverso la respirazione controllata e il rilassamento muscolare. Non presentano rischi o effetti collaterali e favoriscono il coinvolgimento della donna nel processo, ma richiedono pratica e preparazione anticipata.
Idroterapia: immergersi in acqua calda durante il travaglio può ridurre il dolore e favorire il rilassamento. L’idroterapia non è però sempre disponibile e non è indicata in tutte le situazioni.
Massaggi e digitopressione: si tratta di tecniche manuali che possono alleviare il dolore e favorire la produzione di endorfine, gli "ormoni del benessere". Sono sicure e possono essere personalizzate, ma l'efficacia spesso dipende dalla sensibilità individuale.
Ipnosi e meditazione: tecniche come l'ipnosi per il parto (Hypnobirthing) o la mindfulness possono aiutare a cambiare la percezione del dolore, promuovendo tra l’altro un approccio positivo al parto. Richiedono però preparazione e una mentalità aperta ad accogliere metodi alternativi.

In definitiva, se si vuole parlare di pro e contro della gestione del dolore, è bene ricordare come non esista una soluzione universale: proprio per questo è importante che ogni donna sia sempre informata sulle opzioni disponibili per poter prendere una decisione consapevole.

C.C.

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