Mondo mamma - 05 aprile 2023, 00:00

Neomamme. Non lasciamole sole

Il momento magico del parto e poi… il momento più difficile per ogni neomamma. Il rientro a casa coincide, per molte donne, con un periodo emotivamente molto intenso, che talvolta può sfociare in depressione

Neomamme. Non lasciamole sole

«Non pensavo fosse così difficile», mi racconta Roberta, mamma di un bambino di 5 mesi, alla sua prima maternità. In un momento di sfogo da donna a donna, continua: «Ho lavorato fino alla fine. Pensavo che in 2 mesi avrei ricominciato ad andare in ufficio, sono una libera professionista, e invece dopo 5 mesi lavoro ancora in part-time e anche così mi pesa tantissimo. Mi rendo conto che per noi mamme è il tempo a mancare: per esempio, anche solo fare la doccia, prima, era un momento di grande relax, ora devo fare in fretta, approfittando del pisolino o di mia mamma che accudisce il piccolo, che da un momento all’altro può però reclamare la mia presenza. Ogni giorno non vedo l’ora che arrivi, alla sera, il mio compagno, per poter fare altro. Che poi significa preparare la cena, non crediate che abbia ripreso le uscite con gli amici. E, devo dire, adesso più ancora che nei primi mesi. All’età di 5 mesi il mio bambino richiede tantissime attenzioni, e io non ho proprio più ritagli per me. Non fraintendete, è l’amore della mia vita, ma, soprattutto se dormo male la notte, al mattino è facile cogliermi nel pieno di una crisi di nervi. Allora sento il bisogno di andare a fare un giro, respirare, pensare ad altro senza sentire i suoi versetti. Per non parlare dell’allattamento al seno: forse l’avevo sottovalutato, ma non è certo stato facile come me lo sarei aspettato. Poi, per fortuna, il pediatra mi ha messo sulla strada giusta e ne sono felice. Sta di fatto che, se qualcuno mi avesse spiegato cosa sarebbe successo, non dico che sarei arrivata più preparata a questo momento, ma almeno avrei avuto un’idea più chiara al riguardo».

Chissà quante mamme si staranno riconoscendo in questa testimonianza. Dare alla luce un bambino è davvero un momento pieno di magia, ma che, allo stesso tempo, rappresenta un cambio totale nella quotidianità di una famiglia, e della donna soprattutto. Per non parlare delle mamme single, che si trovano ad affrontare questa situazione da sole, o di chi ha bambini disabili.

Lo sconforto, le crisi, fino ad arrivare a uno stato depressivo: sono condizioni che facilmente si manifestano nelle donne da poco diventate mamme.

Cosa fare?

Molte ASL hanno individuato percorsi di assistenza: presso i consultori, per esempio, si organizzano corsi di massaggio neonatale, ginnastica perineale, assistenza psicologica, guida all’allattamento. Altre realtà locali prevedono le visite domiciliari delle ostetriche a seguito delle dimissioni dall'ospedale, per promuovere l'allattamento al seno e, appunto, per prevenire la depressione post partum, offrendo ascolto e consiglio. Ma non sempre, e non su tutto il territorio, il sistema sanitario riesce a rispondere ai bisogni.

Il senso del villaggio, visto come un luogo e una rete di aiuto e supporto, è ormai andato perso nella nostra società e pare mancare la volontà di ricostituirlo.

Eppure, in tutte le fasi della vita, la socialità è importante e diventa fondamentale durante il puerperio, quando la famiglia rischia di precipitare in una sorta lockdown relazionale: la neomamma ha invece bisogno di essere sostenuta e incoraggiata. Ecco che parenti e amici devono stare vicini ai neogenitori, sia con gesti pratici (cucinare, accudire il neonato), sia emotivamente (prestando inoltre attenzione a evitare consigli non richiesti). Bisogna poi fare squadra in casa, tra il partner e la mamma, ritagliandosi qualche breve momento per vivere la coppia. Se qualcosa ancora manca, si possono costruire occasioni per trovarla: corsi post parto, incontri di gioco mamma-neonato, corsi sportivi per neomamme. Anche i social rappresentano uno strumento molto utile per far incontrare mamme desiderose di confrontarsi su dubbi e difficoltà, e farle sentire meno sole.

 

NB

Da ormai qualche anno i reparti maternità degli Ospedali Fatebenefratelli Isola Tiberina e San Pietro (Roma) offrono a tutte le mamme che hanno partorito presso i due ospedali il DVD Nascere: guida per il rientro a casa. Un modo per accompagnare la mamma e la famiglia intera nei primi mesi dopo il parto: dall’allattamento al sonno del neonato, al bagnetto, fino allo svezzamento, per rispondere alle domande più frequenti delle neomamme. Il contenuto è riportato su www.nascererientroacasa.it.

 

I numeri della depressione

Sul sito del Ministero della Salute si legge che uno dei periodi della vita a maggior rischio di depressione per le donne è rappresentato dalla gravidanza e dal post partum. Studi epidemiologici condotti in nazioni e culture diverse evidenziano che la depressione post partum colpisce, con diversi livelli di gravità, dal 7 al 12% delle neomamme ed esordisce generalmente tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio, con episodi che durano tipicamente da 2 a 6 mesi. Delle madri non trattate, il 50% risulta ancora depressa dopo 6 mesi e il 25% ancora dopo 1 anno. Altra cosa è il “baby blues”, che consiste in una lieve instabilità emotiva dopo il parto: questo stato di disagio tende a rientrare spontaneamente in tempi brevi (circa due settimane). È sperimentato dal 70-80% delle puerpere.

 

L.S.

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