Mondo papà - 09 ottobre 2024, 10:00

Un nuovo inizio (anche sul lavoro)

Diventare genitore è spesso una delle esperienze più trasformative e significative nella vita di un uomo: sicuramente per l'impatto emotivo, ma anche per l'adattamento necessario, a livello personale e professionale

Un nuovo inizio (anche sul lavoro)

Mentre la transizione verso la genitorialità è stata ampiamente esplorata per le nuove mamme, per i nuovi papà questa fase è ancora spesso trascurata. Tuttavia, è impossibile separare le 2 transizioni. La presenza crescente di madri nel mondo del lavoro è strettamente legata a un nuovo modello di paternità. Se, da una parte, più mamme si inseriscono nel mondo lavorativo (il 66% delle madri con figli sotto i 6 anni lavora fuori casa; per quelle con figli oltre i 6 anni, il dato sale al 77%), dall’altra più papà assumono un ruolo attivo nella genitorialità. Un’evoluzione dettata senza dubbio dalla necessità: le mamme che lavorano, per definizione, hanno meno tempo da dedicare alla cura dei figli e quindi richiedono maggior coinvolgimento da parte dei padri. Tuttavia, gran parte di questo cambiamento è anche frutto di una scelta consapevole da parte dei papà, che trovano soddisfazione nell'essere più presenti nella vita dei propri figli. Per il 75% dei padri, infatti, il ruolo paterno consiste sia nel provvedere economicamente sia nel prendersi cura dei propri figli.

Questa crescente attenzione alla paternità offre numerosi vantaggi per papà, mamme e ovviamente bambini, ma comporta anche una serie di complicazioni e adattamenti personali e professionali, che coinvolgono anche datori di lavoro e superiori. In questo nuovo inizio tutto al maschile, ecco 4 consigli dedicati ai nuovi papà per rendere più semplice la transizione:

  • accettazione: è importante riconoscere e accettare i cambiamenti emotivi legati alla paternità, che possono comprendere gioia così come ansia, paura e senso di impotenza. In ambito professionale, i papà spesso temono di restare indietro o perdere il passo sul lavoro: può diminuire la frequenza con cui partecipano ad alcune routine con colleghi e capi, come le cene di lavoro, e questo può alimentare la paura che le responsabilità domestiche minino le opportunità professionali. Anche in questo caso è fondamentale accettare il nuovo equilibrio;
  • condivisione: trovare spazi sicuri per esplorare e condividere le proprie emozioni con altri padri può aiutare a normalizzare le preoccupazioni e a gestire meglio la transizione. Anche i rituali sono di supporto per i neopapà: la prima ecografia è un rituale visivo da non sottovalutare;
  • adattamento: liberarsi delle vecchie aspettative e adottare nuove abitudini e priorità, sia a casa che sul lavoro, è essenziale per affrontare con successo il cambiamento di ruolo. Ormai pochi confronti sono possibili con il ruolo esercitato in passato dai padri, per generazioni molto meno concentrati sull'allevamento dei figli e sull'equilibrio tra lavoro e famiglia;
  • coinvolgimento attivo: creare una nuova cultura che valorizzi la paternità attiva a livello sia familiare che lavorativo, adottando nuovi modelli di lavoro flessibile e collaborativo, è fondamentale. Una ricerca del Boston College mostra che il 98% dei padri teme, passando lunghe ore al lavoro, di perdere il contatto con i propri bambini. Le recenti modalità di lavoro aiutano: più del 75% dei papà usa il lavoro flessibile quando disponibile, il 57% lavora da casa almeno parte del tempo e il 27% sceglie settimane lavorative accorciate.

Diventare padre è un viaggio emozionante che regala crescita personale e l’opportunità di creare legami più profondi con i propri cari. Affrontando questa transizione con consapevolezza e impegno, i nuovi papà possono trasformare l’esperienza in un momento di maturazione e realizzazione anche professionale.

 

L.S.

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